Domenica 4 Giugno - Giornata di trekking fra i Comuni della Valle Ustica "In cammino con noi"  sul percorso “Percile – Colle Serranile – Fosso Duranna – Pian di Papa”, che da Percile conduce a Mandela.
Prenotazioni entro il 31 Maggiounione

Percile
Percile

Interamente situati nel territorio del Comune di Percile alle falde del Colle Faieta, in una zona calcarea molto dislocata soprattutto per faglie, si trovano due laghetti, localmente detti «lagustelli di Percile», i quali presentano caratteri geologicamente e morfologicamente interessanti e che non risulta siano mai stati descritti, se non sommariamente. La regione è costituita nella maggior parte da calcare miocenico, nel quale il fenomeno carsico è rappresentato, oltre che da queste tipiche depressioni inbutiformi, colme in buona parte di acqua, anche da altre manifestazioni, come grotte, e campi carreggiati.

Nella zona posta tra l’abitato di Percile e i laghetti esiste una formazione geologica costituita principalmente da sovrapposizione di strati di calcari marmosi e scistosi al ternati fra di loro e di banchi di brecciole e calcari a foraminiferi di minore spessore. Questo complesso ha prevalente direzione NO-SE e pendenza NE. Gli strati sono tagliati da venette calcitiche dirette normalmente e cioè NE-SO.

La regione è ricca di veri e propri anfiteatri carsici, dei quali è difficile precisare la genesi e lo stadio evolutivo attuale, e che sono da considerarsi come un caso di carsismo ereditato e completato da franamenti e conseguenti sbarramenti e colmamenti.

Percile
Percile

In prossimità di S.Cosimato una strada, che ricalca un’antica direttrice, risale il corso serpeggiante del Licenza tra un’interminabile serie di monti; la via chiamata Licinese, dal nome del fiume che costeggia, collega oggi la via Tiburtina Valeria con la Salaria dopo aver raggiunto Roccagiovine, la Villa di Orazio, Licenza, Percile, Orvinio, Pozzaglia, fino ai monti Sabini.

Lungo questo tortuoso collegamento, che unisce il bacino dell’Aniene con la Sabina, s’inserisce il territorio di Percile la cui storia è legata ad entrambi i versanti. Le sue origini sono remote ma i documenti, tardi rispetto ai reperti archeologici, hanno fatto fiorire svariate leggende sulla storia di questo paese.Alcuni storici fanno derivare il nome dalla famiglia romana Porcia.

Percile
Percile

Le prime notizie su Percile sono riportate nella vita di S. Silvestro I, pontefice dal 314 al 335; Anastasio il Bibliotecario (antipapa nell’anno 855) nomina il “fundum Percilianum in territorio Sabinensi”. A partire dal sec. X i nobili locali favorirono la costruzione di centri fortificati sulle alture per il controllo della regione: Roccagiovine, Licenza, Civitella, Percile, Castel del Lago, Petra Demone, Spogna. Queste rocche delineavano il confine fra le diocesi di Sabina e di Tivoli. Con la sottomissione di quest’ultima, da parte di Ottone III, Farfa, quale Abbazia imperiale, venne a beneficiare di una larga zona di possedimenti tiburtini. Nel 1011 circa 1500 moggi di terreno coltivabile vennero donati da Ottone, conte di Sabina, figlio di Ottaviano con il consenso della moglie Doda, figlia di Rainaldo conte dei Marsi. E’ proprio la donazione dell’anno 1011, scritta da Guido abate di Farfa e riportata nel Regesto farfense n. 650, il più antico documento su Percile.